Codice Etico Antitrust

Andrea Pastore 12/06/2017 0

Introduzione

Questo Codice esprime l’impegno che la società Sada Partecipazione S.r.l., quale holding dell’omonimo gruppo, e le altre società del Gruppo Sada (il “Gruppo Sada”), hanno assunto ai fini della promozione di una cultura e di un’etica aziendale rispettose delle norme in materia di concorrenza (il“Codice Etico Antitrust”). Il Codice Etico Antitrust, si affianca, senza sostituirlo, al Codice di Condotta Antitrust del Gruppo Sada, con cui quest’ultimo ha illustrato, senza pretesa di esaustività, i principi fondamentali che regolano il diritto della concorrenza,europeo e nazionale, i principali rischi in cui il Gruppo Sada potrebbe incorrere in caso di violazione della suddetta normativa e le best practice che tutti i dipendenti del Gruppo Sada sono tenuti a rispettare. In particolare, il Codice Etico Antitrust si prefigge lo scopo di divulgare i valori etici in tema antitrust e di diffonderli a tutti i livelli d’impresa, dal Top e Senior Management ai dipendenti, indipendentemente dalla sede aziendale in cui essi sono dislocati (le “Persone del Gruppo Sada”). Attraverso l’adozione del Codice Etico Antitrust, il Gruppo SADA intende confermare il proprio impegno nello sviluppo di una cultura etica durevole in materia antitrust e la propria ferma volontà di evitare, prevenire o, quantomeno, ridurre gli effetti di condotte contrarie al diritto della concorrenzache possono realizzarsi all’interno dell’impresa. Il Codice Etico Antitrust si pone quale manifestazione concreta dell’impegno che il Gruppo Sada ha assunto e continua ad assumere ai fini del rispetto delle regole del libero mercato e della libera concorrenza. Fare business rispettando le “regole del gioco” è, infatti, da sempre uno dei valori più importanti per il Gruppo SADA. Ciò è testimoniato dal fatto che il Gruppo Sada da più di 100 anni dirige con successo le proprie attività, agendo nell’osservanza dei principi di correttezza e libera concorrenza. Il Gruppo Sada richiede a tutti i propri dipendenti, sia già operativi sia ai nuovi assunti, di rispettare i principi e i valori contenuti in questo Codice Etico Antitrust e nel Codice di Condotta Antitrust. L’osservanza dei principi e dei valori espressi in questo Codice Etico Antitrust consente di evitare, o quantomeno,di ridurre e mitigare il rischioche all’interno delle singole società del Gruppo Sadasi verifichinoepisodi di violazione della normativa antitrust. Lo sviluppo di un clima etico generale dell’azienda assicura la condivisione dei valori etici anche tra i dipendenti. L’adesione chiesta dal Gruppo Sada a tali principi e valori etici contribuisce al consolidamento della buona reputazione, di cui il Gruppo Sada già gode sul mercato, e favorisce le relazioni esterne con gli altri operatori del settore. Il Codice Etico Antitrust aumenta la fiducia di clienti e distributori verso il Gruppo Sada.

Il Contenuto del Codice Etico Antitrust

  Grazie alla consultazione di questo Codice Etico Antitrust, le Persone del GruppoSada sono facilitate nel trovare illustrati i principi fondamentali, i valori e i criteri di condotta (le cd. “best practice”), cui ispirarsi al fine di orientare il proprio agire quotidiano al rispetto dell’onestà, della correttezza e della liceità, nonché al fine di rispettare le regole poste a tutela della libera concorrenza, in linea con la normativa europea e nazionale. Le Persone del Gruppo Sada sono tenute a osservare e a implementare i principi e i valori etici da seguire nella conduzione degli affari e delle attività aziendali. Un comportamento conforme e rispettoso del diritto della concorrenza assicura una corretta dinamica competitiva dei mercati e promuove la qualità e l’efficienza nella conduzione degli affari e nella gestione delle relazioni con gli altri operatori attivi sul mercato.

I comportamenti “non etici”

  Il Gruppo Sada riconosce il valore che la libera concorrenza sul mercato assume nell’attività quotidiana e con questo Codice Etico Antitrust pianifica il proprio agire nel rispetto dei principi di libero mercato e di correttezza,non soloverso i propri concorrenti, ma anche verso i propri fornitori e clienti. In quest’ottica il Gruppo Sada vieta a tutte le Persone del Gruppo Sada di prendere parte ad accordi che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza. In particolare, il Gruppo Sada vieta, e nel caso in cui siano commesse senza che il Gruppo Sada ne abbia avuto conoscenza, qualsiasi forma di collusione con i propri concorrenti al fine di compartimentare il mercato o fissare i prezzi di vendita. Del pari, il Gruppo Sada, in un’ottica etica, riconosce come vietate tutte le condotte dirette a falsare la libera concorrenza anche nell’ambito dei differenti livelli della catena di produzione e distribuzione. In nessun caso il Gruppo Sada intende abusare del proprio posizionamento sul mercato, né danneggiare o denigrare la reputazione e l’immagine dei propri concorrenti.

Validità e applicazione del Codice Etico Antitrust

  Il Codice Etico Antitrust si applica a tutte le società del Gruppo Sada ed è, quindi, vincolante e obbligatorio per tutte le Persone del Gruppo Sada. Tutte le Persone del Gruppo Sada, di fatti, sono tenute a svolgere le proprie mansioni nella consapevolezza che ogni condotta assunta, consapevolmente o meno, in violazione del diritto della concorrenza rappresenta una devianza dai principi e dai valori in cui il Gruppo Sada crede e ha sempre creduto e dal rapporto di fiducia che quest’ultimo ha instaurato con i propri dipendenti. Il Gruppo Sada, inoltre, richiede ai propri partner commerciali di aderire ai principi e valori del Codice Etico Antitrust e, per l’effetto, di adottare una condotta in linea con i detti principi

Potrebbero interessarti anche...

Andrea Pastore 19/05/2022

PNRR: i 6 obiettivi da raggiungere e il principio DNSH
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è titolare di 10 progetti di investimenti e un progetto di riforma e prevede il raggiungimento di 6 missioni in piena coerenza con i pilastri del Next Generation EU. L’obiettivo è costruire le basi per uno sviluppo duraturo e sostenibile dell’economia garantendo una rapida attuazione dei progetti, attraverso una semplificazione degli strumenti per favorire un incremento della produttività.  Le risorse assegnate al Mise per attivare gli investimenti ammontano a 18,161 miliardi. Prima di approfondire punti e missioni del PNRR Nazionale, è però necessario fare un passo indietro e comprendere contesto, cause ed esigenze che hanno portato alla necessità di ideazione e attuazione di questo Piano. PREMESSA La pandemia da Covid-19 ha colpito l’economia italiana più di altri Paesi europei. Nel 2020, il prodotto interno lordo si è ridotto dell’8,9%, a fronte di un calo nell’Unione Europea del 6,2%. Ad essere particolarmente colpiti, sono stati donne e giovani e questi problemi sono stati ancora più accentuati nel Mezzogiorno. Dietro la difficoltà dell’economia italiana di tenere il passo con gli altri paesi avanzati europei, c’è l’andamento della produttività, molto più lento che nel resto d’Europa. Tra le cause principali c’è l’incapacità di cogliere le molte opportunità legate alla rivoluzione digitale, dovute sia alla mancanza di infrastrutture adeguate, sia alla struttura del tessuto produttivo. Quest’ultimo è caratterizzato da una prevalenza di piccole e medie imprese che sono state spesso lente ed impossibilitate nell’adottare nuove tecnologie e muoversi verso produzioni a più alto valore aggiunto. La scarsa familiarità con le tecnologie digitali caratterizza anche il settore pubblico. L’Unione Europea ha risposto alla crisi pandemica con il Next Generation EU (NGEU). Un programma molto ambizioso che prevede investimenti e riforme per: accelerare la transizione ecologica e digitale;  migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori; conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.   L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU). Il dispositivo RRF richiede a sua volta agli Stati membri di presentare un pacchetto di investimenti e riforme: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). ll Piano di rilancio dell’Italia Il PNRR Nazionale si sviluppa intorno a tre assi strategici: Transizione ecologica Il piano mira a ridurre le emissioni inquinanti, prevenire e contrastare l’instabilità territoriale, minimizzare l’impatto delle attività di produzione sull’ambiente, migliorare la qualità della vita, la sicurezza ambientale e la competitività del nostro sistema produttivo, per lasciare una Nazione più verde e un’economia più sostenibile alle generazioni del futuro.Digitalizzazione e innovazione La digitalizzazione e l’innovazione di processi, prodotti e servizi rappresentano un fattore fondamentale e necessario per la trasformazione del Paese e devono essere alla base di ogni politica del PNRR. Inclusione sociale Garantire una piena inclusione sociale significa favorire la coesione territoriale, superare le disuguaglianze e migliorare l’economia del Paese. Le priorità sulle quali puntare in questo ambito sono: parità di genere, protezione e valorizzazione dei giovani e superamento dei divari territoriali. Nel dettaglio, più del 20% delle risorse sono state assegnate ai progetti per la transizione digitale e più del 37% alla transizione ecologica. Missioni del Piano Il PNRR si articola in sei Missioni, in linea con i sei Pilastri menzionati dal Regolamento RRF (Recovery e Resilience Facility) DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE, COMPETITIVITA’, CULTURA E TURISMO RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA INFRASTRUTTURA PER UNA MOBILITA’ SOSTENIBILE ISTRUZIONE E RICERCA INCLUSIONE E COESIONE SALUTE Ogni missione contiene un determinato numero di «componenti» pari a 16.  Le Amministrazioni pubbliche sono le responsabili dell’attuazione dei singoli interventi richiesti dal PNRR, le quali hanno il compito di effettuare i controlli sulle procedure e garantire la tracciabilità di tutte le operazioni.  Il 30 dicembre 2021 il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha pubblicato una Guida Operativa per aiutare le Amministrazioni a valutare gli interventi da finanziare nell’ambito del PNRR. Il documento, in particolare, ha lo scopo di fornire tutte le indicazioni per la verifica del rispetto del Principio di «non arrecare danno significativo all’ambiente». Questo stabilisce che tutte le misure dei Piani Nazionali per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), debbano essere conformi al principio del “Do No Significant Harm” (DNSH), sancito dal Regolamento Tassonomia all’art. 17.  Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza agisce in un arco temporale che va dal 2021 e al 2026.  SCARICA IL PNRR-Aggiornato Il Principio DNSH e i 6 obiettivi ambientali Questo principio ha origine da una complessa ed elaborata normativa europea ossia: la Tassonomia delle attività economiche ecosostenibili. Questa definisce e classifica quali attività economiche possono definirsi sostenibili e a quali condizioni. In questo modo l’Unione Europea intende superare definitivamente l’assenza di una definizione univoca del concetto di sostenibilità.  A raggiungimento di tale scopo, sono stati innanzitutto individuati 6 obiettivi ambientali:  Mitigazione dei cambiamenti climatici  Adattamento ai cambiamenti climatici Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine Transizione verso un’economia circolare  Prevenzione e riduzione dell’inquinamento  Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi Alla luce delle missioni elencate, la Tassonomia ha previsto 3 requisiti che un’attività deve rispettare per essere definita eco-sostenibile:  Deve fornire un contributo sostanziale ad uno dei sei obiettivi ambientali;  Non deve arrecare un danno significativo a nessuno degli altri obiettivi ambientali (DNSH);  Deve rispettare le garanzie sociali minime. È in questo contesto che si inserisce quindi, il principio di «non arrecare danno significativo», come requisito di sostenibilità ambientale. La scelta di subordinare i fondi del PNRR al totale rispetto del principio di DNSH è strettamente connessa alla strategia europea del nuovo Green Deal (dal quale discende a sua volta lo stesso progetto della Tassonomia) ed è finalizzata a favorire la transizione verde di tutto il continente europeo.  GRUPPO SADA grazie ai VALORI che da sempre lo contraddistinguono, si impegna ad agire quotidianamente nell’ambito del rispetto del principio DNSH e degli obiettivi ambientali menzionati creando progetti di miglioramento con clienti e fornitori per ridurre i suoi impatti di filiera.  
Leggi tutto

Andrea Pastore 20/09/2021

Imballaggi a prova di bambino: cosa stabiliscono le nuove norme UNI
I bambini sono curiosi e imprevedibili, e proprio per questo sono maggiormente esposti agli incidenti domestici. Alcuni di questi possono essere causati dall’ingestione di sostanze caustiche o di medicinali lasciati accidentalmente incustoditi. Ciò ha reso necessaria l’introduzione sul mercato di sistemi che consentissero di limitare l’assunzione per via orale di sostanze potenzialmente cancerogene e pericolose. Da quando sono stati introdotti sul mercato, gliimballaggi a prova di bambino hanno fornito un contributo positivo alla prevenzione degli incidenti domestici. In tal senso, l’UNI ha pubblicato due norme che regolamentano gli standard degli imballaggi di questa tipologia. Normativa UNI per gli imballaggi a prova di bambino I riferimenti normativi per quanto riguarda la produzione di imballaggi sono i seguenti: UNI EN ISO 8317:2005 - “Imballaggi a prova di bambino – Requisiti e procedure di prova per imballaggi richiudibili” UNI EN 14375:2004  - “Imballaggi non richiudibili a prova di bambino per prodotti farmaceutici – Requisiti e prove”. La norma UNI EN ISO 8317 è stata elaborata per offrire i riferimenti e le caratteristiche che devono avere gli imballaggi richiudibili. Questa normativa riguarda il confezionamento di prodotti per l’igiene della casa, i solventi e i preparati acidi o alcalini, e tutte quelle sostanze che possono risultare pericolose o cancerogene.  La norma UNI EN 14375 è pensata per gli imballaggi non richiudibili utili per il confezionamento di prodotti farmaceutici, come le confezioni monodose, i blister e le confezioni per capsule e compresse. Gli imballaggi devono essere sottoposti a prove di conformità; devono inoltre essere resistenti e a prova di apertura da parte dei bambini. Allo stesso tempo, devono permettere un facile utilizzo da parte degli adulti. In tal senso, questi prodotti vanno testati sia con i bambini che con i grandi. L’imballaggio risulta conforme se risponde a determinati requisiti, valutati proprio attraverso i test. Nel dettaglio, l’imballaggio è a prova di bambino se i soggetti partecipanti al test non sono riusciti ad accedere al contenuto del packaging entro i primi cinque minuti, mentre nel caso degli imballaggi non richiudibili, se non sono riusciti ad accedere a più di otto monodosi, sempre nei primi cinque minuti. Il packaging è poi testato dagli adulti, selezionati tra persone che non hanno familiarità con questo tipo di imballaggio.  Nel caso degli adulti, l’imballaggio è ritenuto conforme se almeno il 90% dei soggetti è riuscito ad accedere alla monodose in un minuto. Nel caso degli imballaggi richiudibili, invece, la conformità viene decretata se il 90% dei partecipanti riesce a fruire dell’imballaggio nei primi cinque minuti, richiudendolo nel minuto successivo. I risultati devono essere documentati tramite i diagrammi di prova, poi vanno interpretati e valutati. Una volta raggiunti i requisiti, gli imballaggi possono dirsi sicuri e quindi pronti per essere immessi sul mercato. Astucci safety lock: l’impegno di Sada nella produzione di imballaggi a prova di bambino. La sicurezza è un must anche nella produzione di imballaggi di cartone. Realizzare un astuccio a prova di bambino è il concept che ha ispirato i nostri astucci safety lock. Questa tipologia di astuccio è perfetta per realizzare il packaging per i prodotti del settore farmaceutico e di quello chimico. Hai bisogno di imballaggi safety lock? Affidati a Sada: richiedi subito un preventivo.
Leggi tutto

Andrea Pastore 28/06/2021

Global Goals: quali sono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile?
“Global Compact” delle Nazioni Unite è un progetto che unisce più persone verso un unico scopo: la promozione di un’economia globale sostenibile. La necessità di un Patto Globale che offra per la prima volta la possibilità di affrontare gli aspetti critici della globalizzazione in un’ottica di collaborazione internazionale, che diventa un’unica comunità e cerca di trovare una conciliazione tra gli interessi dei privati e quelli di popoli e dell’ambiente, è stata proposta per la prima volta nel 1999 presso il World Economic Forum di Davos dall’ex segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan. Così, a partire del mese di luglio del 2000, il Global Compact ha preso vita coinvolgendo finora oltre 18.000 aziende provenienti da 160 Paesi al mondo, dando vita a una nuova realtà di collaborazione. L’impegno presente siglato tra le aziende partecipanti e le Nazioni Unite è quello di superare i limiti della globalizzazione, trasformando quest’ultima in un processo caratterizzato da sostenibilità e cooperazione. Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite per il 2030: i vantaggi per le aziende per un futuro sostenibile Lo sviluppo economico non si ferma. È necessario, tuttavia, cambiare l’approccio al mondo del lavoro. A questa responsabilità sono chiamate a dare un contributo le piccole e le grandi aziende, che hanno il compito di investire in innovazione con lo sviluppo di partnership. Tutto questo deve essere fatto attraverso la ricerca dello sviluppo di soluzioni sostenibili a 360°. I vantaggi che deriverebbero da un cambio di approccio sono molteplici, tra cui: Identificare nuove opportunità di business Potenziare i rapporti con gli stakeholder Stabilizzare i mercati, grazie alla promozione di sistemi finanziari trasparenti e non corrotti Identificare, gestire e monitorare i rischi Quali sono gli obiettivi della costruzione di una comunità globale incentrata sulla solidarietà e la sostenibilità? Gli obiettivi presenti nell’Agenda 2030 sono più che mai ambiziosi e richiedono l’impegno dei Governi delle singole nazioni, delle imprese, ma anche della società civile, per riuscire ad attuare un cambiamento economico e sociale in chiave sostenibile. Sono 17 gli obiettivi attraverso i quali è possibile rinnovare il mondo in tutta la sua complessità, e cioè: SDG 1 – Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo SDG 2 – Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile SDG 3 – Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età SDG 4 – Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti SDG 5 – Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze SDG 6 – Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie SDG 7 – Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni SDG 8 – Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti SDG 9 – Costruire un'infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile SDG 10 – Ridurre l'ineguaglianza all'interno di e fra le Nazioni SDG 11 – Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili SDG 12 – Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo SDG 13 – Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico SDG 14 – Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile SDG 15 – Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre SDG 16 – Pace, giustizia e istituzioni forti SDG 17 – Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile L’impegno di ogni singolo individuo è fondamentale, ma è ancor più necessario che ogni realtà imprenditoriale e ogni organo di governo lavorino in sinergia.  Riuscire a realizzare tutti e 17 gli obiettivi significa attuare una vera e propria rivoluzione che può cambiare il destino dell’uomo e dell’ambiente.  Gruppo Sada come azienda specializzata nella produzione di imballaggi di cartone ha fatto propri i principi dell’economia circolare e sostenibile aderendo agli obiettivi del Sustainable Development Goals.
Leggi tutto

Cerca...