Il Packaging Sensoriale: cos'è e perché è fondamentale

Andrea Pastore 24/02/2022 0

La confezione non è più semplicemente un mero imballaggio, ma è legata all’identità del prodotto e alla percezione della stessa. È fondamentale, nella fase di acquisto del consumatore come nel caso del Packaging sensoriale: tutti i sensi partecipano a questo “viaggio” e contribuiscono a definire l’identità di un prodotto. Un'esperienza olistica capace di coinvolgere da una parte il cliente, dall’altra la propensione all’acquisto. 

Il Packaging sensoriale e la comunicazione multisensoriale

Ecco come possono essere coinvolti i quattro sensi:

Vista

L’occhio vuole sempre la sua parte, nel caso del packaging l’aspetto visivo è dominante: simboli, forme e colori sono i primi elementi che catturano l’attenzione dei consumatori.

Tatto

Il secondo tipo di esplorazione è sicuramente attraverso il tatto: nel momento in cui un prodotto ha attirato l’interesse, è molto probabile che verrà raccolto dallo scaffale. La consistenza del materiale e le sensazioni al tatto provocano vere e proprie esperienze sensoriali.

Cosa può fare la differenza dal punto di vista tattile?

  • I materiali utilizzati
  • L'associazione tra le sensazioni evocate dai materiali e il messaggio che il brand vuole trasmettere. Ad esempio, l'impiego di vernici effetto matto-lucido, soft touch, perlescente e brillante. Anche alcuni tipi di fustellatura come l’embossing.
Udito

Non si fa caso, ma gli imballaggi possiedono un suono intrinseco originato dai materiali impiegati. Come quello di una confezione mentre la maneggiamo o il suono che fa una lattina di soda al momento dell’apertura.

Ad oggi, sempre più brand come ad esempio Barilla, utilizzano nuove tecnologie per fare ascoltare la musica ai propri clienti. Lo scopo è accompagnar e deliziarli durante la preparazione della pasta. In che modo? Collaborando con il colosso della musica online Spotify.

Playlist Timer celebra il legame tra le due aziende attraverso una serie di raccolte musicali la cui durata corrisponde ai tempi di cottura esatti dei vari tipi di pasta, a cui sono associati altrettanti generi.

Se non è un’esperienza multisensoriale questa!

Olfatto

Quante volte è stato il profumo a guidare l’acquisto di un prodotto che sia un cosmetico, cibo o addirittura l’odore che ci trasmette un materiale piuttosto che un altro? Il fine ultimo: amplificare il messaggio che un dato prodotto desidera comunicare.

Gusto

In che modo una confezione può trasmettere il gusto senza poterla (ovviamente) assaggiare?

Secondo l’antropologia sensoriale, è possibile comunicare un sapore attraverso il packaging mediante la narrazione: testi, grafiche, colori, suoni, possono farci assaporare un prodotto in maniera indiretta.

Come progettare un buon packaging sensoriale?

Dal punto di vista del design sensoriale, un buon packaging va progettato su più livelli.

  È fondamentale:

  • Identificare l’identità di prodotto;
  • Chiarire il messaggio che si vuole comunicare;
  • Selezionare i sensi da coinvolgere e il legame da creare;
  • Amplificare i sensi selezionati.

La progettazione del packaging è dunque un vero esercizio di stile, dove la creatività deve necessariamente incontrarsi con la praticità e dove le idee e i costi devono trovare il giusto compromesso.

Confezioni e astucci in cartoncino: rendi il packaging un’esperienza sensoriale

La scelta di confezioni e astucci in cartoncino è generalmente una scelta vincente, in quanto presentano dei costi relativamente contenuti e soprattutto permettono un alto livello di personalizzazione.

Altro aspetto positivo degli astucci o confezioni in cartoncino teso è che possono per natura contenere direttamente alimenti o tubetti, creme, flaconi… Inoltre, è possibile inserire tagli, finestre, aperture, chiusure, vernici speciali che trasformano il packaging in un’esperienza sensoriale e innovativa.

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Andrea Pastore 29/08/2022

Il futuro del packaging di lusso
Il mondo del packaging di lusso All'estero, l'Italia è considerata una sorta di patria del lusso. Gucci, Prada, Armani e molti altri; il Made in Italy rappresenta da sempre una garanzia di lusso e qualità agognata da molti. I settori coinvolti sono perlopiù quello della cosmetica e dei profumi, moda e accessori, orologi e gioielli, industria dolciaria e farmaceutica. Prodotti di elevatissima qualità devono avere un packaging che non sia da meno. Quello del packaging di lusso è un mondo che segue le proprie regole: è fondamentale che i marchi dei prodotti di elevata qualità siano originali e ben riconoscibili fin da una prima occhiata ed è proprio il packaging dei prodotti a garantire che ciò accada. Nonostante il packaging dei prodotti di lusso non possa subire drastici cambiamenti per risultare sempre riconoscibile e riconducibile ad una determinata marca, deve essere rinnovato per incontrare i nuovi gusti del pubblico. In pochi casi si può osare con packaging speciali, per esempio per scopo celebrativo. Ma al di fuori di eventi speciali e festività, bisogna mantenere una linea compatta e allo stesso tempo in costante rinnovamento. Un altro fattore importante nei packaging di lusso è l'interazione sensoriale: il packaging del prodotto viene spesso pensato per stimolare i sensi del cliente tramite l'inserimento di elementi tridimensionali o colori sgargianti o superfici profumate. Fattori che influenzano il packaging di lusso Con l'avvento della pandemia, l'acquisto di oggetti online è esponenzialmente aumentato; i beni di lusso non fanno di certo eccezione. Questa tendenza persiste anche oggi e si stima che proseguirà ulteriormente negli anni successivi. Nel giro di qualche anno, dunque, il packaging di lusso si è ritrovato a dover stimolare i sensi del cliente grazie a rilievi e incisioni realizzati su di esso e a non doversi affidare solo alla percezione visiva. Si fa dunque ricorso a colori ancora più vividi, accostamenti audaci e disegni che siano in grado di catturare l'attenzione dell'osservatore dietro allo schermo. Altro fattore da considerare, riguarda l'ecosostenibilità. Secondo le statistiche McKinsey, durante il primo lockdown, le persone hanno optato per uno stile di vita più sostenibile, preferendo l'acquisto di prodotti e brand a ridotto impatto ambientale. Per tale ragione si è reso necessario un cambio di rotta nella produzione, anche per le aziende del mondo luxury. Tra i precursori del settore, troviamo sicuramente Gucci che, nell’oramai lontano 2010, ha lanciato i suoi packaging 100% riciclabili in carta certificata FSC. Molti produttori del settore beverage inoltre, stanno sviluppando attivamente delle soluzioni più sostenibili senza impattare sul concetto di lusso; Copper & Kings, per esempio, già da qualche anno sfrutta l’energia solare per l’approvvigionamento di elettricità. Questo significa che, oltre ai materiali, le aziende stanno adottando delle misure in grado di rendere i processi di produzione maggiormente eco-compatibili. Il futuro del packaging di lusso Uno dei primi fattori destinati a diventare chiave nell'ambito dei packaging di lusso è quello della personalizzazione. Un packaging personalizzato, infatti, è particolarmente allettante per il cliente, in quanto avere un pezzo unico fabbricato in base alle proprie esigenze risulta parecchio gratificante: l'acquirente può sentirsi unico e speciale ancora prima di aprire il pacchetto. Un altro elemento fondamentale è la riduzione dei materiali impiegati, ma senza rinunciare a design innovativi e accattivanti che si adattano ai gusti degli acquirenti dei beni di lusso, che provengono specialmente da Russia ed Emirati Arabi. I design dei packaging dovranno dunque adattarsi principalmente ai loro gusti. Un altro fattore importante è la riduzione al minimo possibile dei rifiuti prodotti dai packaging di lusso. Si evita dunque l'utilizzo di involucri di plastica non necessari e ci si orienta sull'uso di una sola tipologia di materiale che sia ecosostenibile dalla produzione allo smaltimento. Un'altra novità destinata a comparire nel futuro del packaging di lusso è la tendenza al refill, ovvero di fornire prodotti che facciano da ricarica agli originali. In questo modo non si risparmia solo sull'energia della produzione, ma anche sul numero di materiali, promuovendo il riciclo e l'ecosostenibilità che tanto si hanno a cuore.
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Andrea Pastore 15/11/2022

Twin-box: l’espositore da banco personalizzabile per la tua attività
Le aziende sono da sempre alla ricerca di soluzioni innovative per imballare e vendere i propri prodotti.  Al giorno d’oggi, sono diverse le caratteristiche che un imballaggio deve avere per soddisfare a pieno le esigenze di un’impresa.  Deve sicuramente essere pratico e facile da trasportare, in particolare nel percorso che va dalla produzione fino alla vendita al dettaglio.   Deve essere costruito con materiali ecosostenibili e riciclabili, ma allo stesso tempo essere abbastanza resistente da svolgere efficacemente la sua funzione di protezione.  Infine, anche l’aspetto della personalizzazione, per meglio adattarsi alle esigenze dell’azienda, costituisce un requisito da tenere fortemente in considerazione.  A tal proposito, oggi parleremo di una tipologia di imballaggio che si sta diffondendo sempre di più proprio grazie alle sue caratteristiche particolari e innovative: la twin-box.  Che cos’è la twin-box?  Quando parliamo di twin-box, ci riferiamo ad una scatola-espositore in cartone che svolge due precise funzioni:  Funzione di imballaggio per la merce: i prodotti possono essere trasportati in tutta sicurezza e senza subire danni di alcun tipo, proprio come un normale imballaggio.  Funzione di espositore per la merce: una volta arrivati a destinazione, i prodotti possono essere direttamente esposti per la vendita al dettaglio. Ciò avviene semplicemente rimuovendo una parte della scatola che compone l’intero imballaggio.  Spesso questa tipologia di scatola è denominata anche tray-box o quick easy top ed è composta essenzialmente da due fustellati.   La prima parte è quella denominata tray, che significa vassoio, ed è posta alla base della struttura come se fosse un vero e proprio piano d’appoggio.  La seconda parte è denominata top, perché costituisce una sorta di coperchio rimovibile che si va a sovrapporre al vassoio.  I vantaggi delle twin-box  Il vantaggio principale che deriva dall’utilizzo delle twin-box, sta nel fatto che esse fungono sia da imballaggio per il trasporto merce che da espositori per la vendita al dettaglio.  Per passare dalla modalità di imballaggio a quella di espositore merce, basterà semplicemente rimuovere la parte del coperchio, lasciando i prodotti esposti sulla base del vassoio.  I prodotti all’interno della box, sono disposti in modo da essere immediatamente pronti alla vendita una volta rimosso il top dalla base, senza andare ad effettuare ulteriori operazioni.  Un altro vantaggio, sta nel fatto che le basi delle twin-box sono completamente personalizzabili. Questo vuol dire che un venditore potrà esporre sul vassoio gli elementi distintivi del suo brand, come il nome, il logo e i colori.   In altre parole, le twin-box sono progettate appositamente per mostrare chiaramente l’identità di marca e fare in modo che i consumatori possano riconoscere immediatamente il brand.  Inoltre, il coperchio si può rimuovere attraverso semplici meccanismi che non prevedono l’impiego di strumenti da taglio. Questo consente di ridurre al minimo qualsiasi possibilità di danneggiamento della merce contenuta all’interno della box.  Twin-box: una scelta ecosostenibile  Il principale vantaggio delle twin-box resta però strettamente connesso alla questione ambientale.   Infatti, questo tipo di imballaggio è completamente realizzato in cartone riciclabile e ecosostenibile.  In questo periodo storico la questione degli imballaggi riciclabili sta assumendo sempre un maggiore peso. Le politiche degli stati nazione e delle entità sovranazionali stanno ponendo la salvaguardia dell’ambiente come una delle questioni su cui prestare particolare attenzione.  L’importanza della cosiddetta responsabilità sociale delle aziende diviene un punto chiave, così come la loro capacità di agire sul mercato diminuendo al minimo l’impatto ambientale derivante dalla loro attività.  L’impiego di imballaggi ecosostenibili in un’ottica di economia circolare, fa assumere ai brand che attuano comportamenti eco-friendly una buona reputazione, sia agli occhi degli attori politici che a quelli dei consumatori.  Possiamo affermare che le twin-box rientrano a pieno titolo all’interno della famiglia degli imballaggi green. Non solo per il materiale riciclabile con le quali sono costruite, ma anche per la possibilità di accorpare due fasi del processo di distribuzione della merce, riducendo al minimo gli sprechi di materiale e risultando molto funzionali.  Dove acquistare le Twin-box?  Il Gruppo Sada si occupa della progettazione e della produzione di twin-box.  Ogni cliente potrà personalizzare il proprio imballaggio per restare in linea con i valori del proprio brand e per soddisfare le proprie esigenze.  Le twin-box progettate da Gruppo Sada sono costituite da due fustellati stampati con tecnologia flexo e rispettano tutte le misure di ecosostenibilità oggi richieste. 
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Andrea Pastore 31/01/2022

Industrial Decarbonization Pact: un passo avanti per la produzione di carta e cartone sostenibile
“Sostenibilità” e “decarbonizzazione” sono le due parole chiave che guideranno la rivoluzione industriale. In ogni ambito produttivo, infatti, le aziende dovranno investire in ambito di sostenibilità per ottenere risultati che possano limitare l’impatto ambientale. Che cos'è Industrial Decarbonization Pact? L’Industrial Decarbonization Pact è un’alleanza che vede impegnate le industrie italiane nel comune impegno di ridurre le emissioni ed essere uno dei fattori acceleranti per la transizione ecologica del Paese. In tal senso, si sono unite nella lotta al cambiamento climatico e alla riduzione dei gas serra industrie operanti nel settore dell’acciaio, della carta, del cemento, della ceramica, della chimica, le fonderie e per finire le industrie del vetro. Questa unione è strategica perché unisce tutte le aziende verso un comune obiettivo di sviluppo volto alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Perché l’industria deve essere il motore della transizione ecologica? Le industrie che abbiamo precedentemente citato rivestono un pezzo importante del tessuto economico italiano. Nel dettaglio, le industrie del comparto offrono occupazione a circa 700 mila persone, grazie alle quali producono circa il 5% della ricchezza italiana. L’attuazione di un piano di investimenti importante e mirato potrebbe aiutare a ridurre le emissioni delle loro attività del 40% sostenendo ben 150 mila posti di lavoro. Da quanto finora detto ci accorgiamo che il settore dell’industria è cruciale per il nostro Paese, costituendo la base di diverse filiere produttive. In tal senso, è fondamentale partire da questi settori per accelerare e completare la transizione ecologica, non solo a livello nazionale ma anche in riferimento agli obiettivi europei. L’attività di queste industrie, come è noto, può essere un veicolo di produzione di gas che influiscono sul clima. Molte industrie si stanno impegnando nel diminuire le proprie emissioni sia certificando i processi di produzione e sia intraprendendo politiche di maggior sostenibilità cercando di armonizzare gli aspetti economici, sociali e ambientali connessi con la propria attività, le comunità locali e il territorio in cui incide il business. Bisogna tener conto che tali settori sono spesso a monte e a valle dell’intera filiera produttiva. Se prendiamo il settore della carta e degli imballaggi in cartone, questo è fondamentale sia per la movimentazione merci, sia per la realizzazione di packaging per l'eCommerce e la produzione di packaging primario per tutti i prodotti che troviamo sugli scaffali dei negozi della piccola e grande distribuzione. Allo stesso tempo, il settore della carta è anche cruciale per il recupero, il riciclo e il riutilizzo della materia prima, così da immettere sul mercato un prodotto che abbia un ciclo di vita circolare. Creando un ciclo virtuoso che possa rendere riutilizzabili le materie prime che vengono gettate dopo l’utilizzo, si pongono le basi per uno sfruttamento delle risorse più consapevole e mirato.  Proprio perché i settori industriali che abbiamo citato sono cruciali per l’economia e svolgono un ruolo fondamentale nell’ambito della circolarità, è necessario attuare una strategia a lungo termine che possa ridurre l’impatto ambientale dei settori più energivori, così da preservare il loro ruolo economico e sociale. Tutto questo soprattutto in vista degli obiettivi europei, dettati dall’Agenda 2030, che richiederanno uno sforzo massiccio, che se non accompagnato da azioni di sostegno adeguate, non potrà avere impatto sulla sostenibilità dell’industria italiana. Qual è l’ostacolo maggiore che incontra il processo di decarbonizzazione? A questo punto è lecito chiedersi: qual è l’ostacolo principale che ostacola la decarbonizzazione? Sicuramente al primo posto troviamo una burocrazia lenta e farraginosa. Non aiutano le opposizioni da parte delle comunità locali, che spesso bloccano lo sviluppo di nuovi impianti per le energie rinnovabili.  In tal senso è cruciale, in particolar modo per i settori più energivori, la creazione di impianti di energia rinnovabili che accelererebbero la riduzione delle emissioni di CO2, così da permettere il raggiungimento degli obiettivi prefissati per il 2030. Come abbiamo detto in precedenza, ci sono diverse cause che rallentano la transizione economica. Anzitutto troviamo le lungaggini dal punto di vista burocratico. Il percorso che autorizza un impianto rinnovabile ha una durata di 7 anni circa. I costi relativi alla realizzazione sono fra i più alti in Europa. La lentezza è dovuta, per esempio, alle moltiplicazioni dei centri decisionali, per cui talvolta il percorso si trasforma in una lotta tra enti locali e regionali. Inoltre, i lavori possono essere arrestati dopo la loro approvazione dalle soprintendenze ai beni culturali, che agiscono in base a linee guida anacronistiche e che non sono allineate con lo sviluppo e il progredire dei bisogni sociali e ambientali. Come la lotta al cambiamento climatico rappresenta un’occasione di crescita economica? Il rallentamento della transizione ecologica blocca anche un’azione seria e mirata di contrasto al cambiamento climatico. Proprio quest’ultimo potrebbe rappresentare un’occasione di crescita economica, poiché saranno sempre più richiesti profili professionali orientati alla valutazione e alla programmazione di performance industriali più sostenibili. Sia il settore delle energie rinnovabili, sia l’industria stessa, ma anche il settore economico, avranno bisogno di profili professionali in grado di sviluppare competenze tecniche, ma anche competenze di tipo manageriale, nell’ambito della creazione di strategie che renderanno più sostenibile la produzione industriale pur preservando gli obiettivi di crescita e di sviluppo.
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