7

Stabilimenti

3

Tecnologie (Flexo, Offset, Digitale)

280

Capacità Produttiva Corrugated (milioni di m²)

45000

Capacità Produttiva Folding Carton (tonnellate)

184

Fatturato (milioni di €)

Gruppo Sada

Packaging per ogni esigenza: Lo staff del Gruppo Sada lavora in collaborazione con i clienti per offrire un servizio di valore ed un packaging di ottime prestazioni in ogni fase del ciclo di fornitura. Puoi contare sulla competenza e sull’esperienza più che cinquantennale del nostro personale nel cartone ondulato e nella cartotecnica. Puoi avere a disposizione 7 stabilimenti con tecnologie all’avanguardia. Qualunque sia la tua esigenza, ti aiuteremo a realizzare progetti personalizzati, ad aumentare le vendite e ridurre i costi. Siamo convinti sostenitori della sostenibilità, la nostra flessibilità ci consente di agire a livello locale e globale.

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I nostri prodotti

Il nostro packaging inizia con la produzione dei fogli di cartone ondulato. Ci assicuriamo che essi abbiano tutte le caratteristiche richieste, le migliori prestazioni ed una responsabile attenzione alla qualità.

seo 24/11/2023

Rete 100% Campania: guarda il video
La Rete per il Packaging Sostenibile 100% Campania: sostenibilità e innovazione per il futuro degli imballaggi a base cellulosica. Ricicliamo i rifiuti in carta e cartone e li trasformiamo in imballaggi e supporti di comunicazione sostenibili. Scopri la nostra Governance e tutte le fasi che caratterizzano il nostro impegno nel riciclo di rifiuti in carta e cartone e della loro trasformazione in imballaggi e supporti di comunicazione sostenibili. della Le nostre piattaforme ricevono i rifiuti in carta e cartone del territorio.
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Andrea Pastore 28/11/2022

Astucci, cofanetti, scatole automontanti: scopriamo insieme le differenze
Oltre a proteggere il prodotto, gli imballaggi possono svolgere diverse funzioni fondamentali per un brand.   In particolare, in un mercato altamente competitivo come quello odierno, il packaging assolve l’importantissimo compito di essere portatore dei valori di marca.  Risultare facilmente riconoscibili agli occhi dei consumatori e comunicare in pochi secondi quelli che sono i valori di marca, è forse la cosa più difficile da fare in un’economia altamente competitiva come quella attuale.  Di seguito, andremo a vedere alcune tipologie di imballaggi di cartone ecosostenibili che possono essere molto efficaci per le due funzioni appena descritte.  Astucci di cartone: tipologie e impieghi principali  Gli astucci sono un particolare tipo di imballaggio in cartone pensato per contenere al suo interno prodotti che vanno a diretto contatto con il pack.   Proprio per le loro caratteristiche specifiche, di solito trovano un vastissimo impiego nel settore alimentare.  Si tratta dei pack che si trovano sugli scaffali dei supermercati e che entrano in diretto possesso dei consumatori finali.  Esistono diverse tipologie di astucci e, ad esempio, Gruppo Sada ne produce quattro differenti categorie in base alle esigenze peculiari del cliente:  Astucci safetylock – Si tratta di una tipologia di imballaggio pensato principalmente per preservare la sicurezza dei bambini.   Ci sono infatti alcune merci che possono risultare particolarmente dannose e a cui è opportuno limitare l’accesso ai bambini, come prodotti farmaceutici e detergenti.  Questo elevato grado di sicurezza viene attuato attraverso delle chiusure speciali progettate per non essere incautamente aperte da chi maneggia l’astuccio.   Astucci barriera – Si tratta di astucci realizzati con carte barriera in grado di resistere ai liquidi e ai grassi.   Ma non solo, sono pensati anche per preservare gli odori e difendere i prodotti dall’ossigeno, così da conservare l’integrità e la qualità degli articoli contenuti al suo interno.   Questo tipo di pack viene ampiamente impiegato nel settore della ristorazione e, data la sua natura eco-friendly, sta sostituendo sempre di più gli imballaggi di altri materiali.  Astucci in cartoncino teso – Si tratta della tipologia di astucci più flessibile. Stampati interamente tramite tecnologia off set ad alta risoluzione, sono particolarmente adatti ad entrare in contatto con prodotti di tipo alimentare.   È possibile personalizzare le dimensioni del packaging, così come è possibile inserire tagli, mezzi tagli, chiusure, aperture e finestre per dare maggiore visibilità al prodotto.  Inoltre, per meglio comunicare i valori del brand e rispettare le esigenze di qualsiasi cliente, è possibile customizzare l’astuccio con effetti di stampa di ogni tipo, come il matto lucido, vernici metallizzate e così via.  Astucci in microonda – Realizzati con cartone in microonda che conferisce maggiore stabilità e robustezza al pack, sono pensati per proteggere ed evitare gli urti ai prodotti.   Le dimensioni e le forme sono personalizzabili.   Dotati di chiusure a prova di bambino, maniglie per la trasportabilità e finestre per facilitare la visibilità del contenuto, sono dei pack versatili e funzionali.  Per la produzione delle diverse tipologie di astucci appena viste, Gruppo Sada utilizza tecnologie di stampa off set, che offrono molti vantaggi rispetto alla stampa digitale, ad esempio:  Abbattimento dei costi di stampa per grandi quantità  Alta qualità di stampa  Precisione accurata dei dettagli e migliore resa cromatica  Possibilità di personalizzazione più ampie, come l’opportunità di scegliere inchiostri particolari e distintivi   Cosa sono le scatole di cartone automontanti?  Proprio come suggerisce il nome, le scatole di cartone automontanti, sono una particolare tipologia di imballaggio che guida l’utilizzatore ad un montaggio fai da te.  L’assemblaggio avviene grazie a delle linguette e ad un meccanismo di chiusura guidato che consente di sigillare la scatola in pochi passaggi.  Essendo una tipologia di imballaggio abbastanza versatile, sono molto utilizzate perché è possibile acquistare scatole automontanti di diverse dimensioni a seconda delle esigenze specifiche di utilizzo del cliente.  Vediamo adesso quali sono i principali vantaggi delle scatole di cartone automontanti:  Praticità del montaggio – Questa tipologia di scatole è facile e veloce da montare rispetto alle scatole tradizionali. Con pochi passaggi avrete completato il montaggio del pack che sarà subito pronto per essere utilizzato.  Impiego minore di materiali – Una volta chiusa con il meccanismo guidato, basterà l’impiego minimo di materiali, quali scotch e nastri adesivi, per sigillare la scatola. Una box tradizionale non dotata di meccanismi a incastro prevede un impiego di materiali molto più ampio per l’assemblaggio e la chiusura della stessa.  Risparmio di tempo – Si può assemblare una certa quantità di scatole automontanti e tenerle in magazzino per velocizzare i successivi processi di imballaggio e spedizione. Una volta ricevuti gli ordini, queste saranno già pronte per essere utilizzate da chi si occupa di preparare i pacchi, per questo motivo sono molto adatte per attività di e-commerce.  I cofanetti di catone  I cofanetti di cartone sono una tipologia di imballaggio altamente personalizzabile e dunque molto adatta a comunicare i valori principali di un determinato brand.  Oltre a svolgere la classica funzione protettiva, vengono di solito impiegati per dare un carattere di maggiore esclusività al prodotto.  Altamente personalizzabili, sia nelle dimensioni che nella forma, sono adatti di solito a prodotti di dimensioni contenute o comunque non molto grandi.  Per quanto possano essere spesso anche molto elaborati, i cofanetti hanno il grandissimo vantaggio di essere realizzati in cartone riciclabile e quindi costituiscono una valida alternativa ecosostenibile ad altre tipologie di imballaggi in plastica. 
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Andrea Pastore 17/11/2022

Italia-UE scontro sugli imballaggi: cambiare strada è opportuno?
Il nuovo Piano d’azione europeo per l’economia circolare intende garantire che “tutti gli imballaggi sul mercato UE siano riutilizzabili o riciclabili in modo economico entro il 2030”. Questo regolamento disciplinerà uso, reimpiego e riciclo di contenitori ed imballaggi e verrà rilasciato il prossimo 30 novembre come parte del pacchetto sull’economia circolare. Esso nasce dalla volontà di ridurrela quantità di imballaggi immessi sul mercato, promuovere il loro riutilizzo anche con l’uso di sistemi di deposito fino al riciclo, mantenendo la qualità della materia prima seconda impiegata. Se sarà approvato avrà delle conseguenze importanti sulla manifattura ed il commercio perché punta sul modello di riutilizzo degli imballaggi a scapito di quello di riciclo. L’Italia tasso di riciclo per gli imballaggi al 70%: dalla discarica al sistema integrato Conai L’Italia è un paese privo di materie prime che ha fatto da sempre di necessità virtù, diventando trasformatrice e sviluppando il sistema del riciclo. Ha una grande tradizione di riciclo perché di fatto produce beni alimentari, quindi deperibili. Le merci che produce sono acquistate ed apprezzate da tutto il mondo e devono viaggiare integre, sicure e senza possibilità di contaminazione. Il sistema consortile italiano Conai è un sistema di eccellenza che opera da 25 anni, rappresenta la filiera produttiva dell’imballaggio e raggruppa circa 3.300 aziende. Ha segnato il passaggio da un sistema di gestione basato sulla discarica ad un sistema integrato, che si basa sulla prevenzione, sul recupero e sul riciclo dei sei materiali da imballaggio: acciaio, alluminio, carta, legno, plastica-bioplastica e vetro. In Italia coinvolge oltre 700.000 aziende ed impiega 6 milioni di addetti. Grazie a Conai, il nostro Paese ha raggiunto un tasso di riciclo per gli imballaggi pari a circa il 70%, raggiungendo con 9 anni di anticipo gli obiettivi europei per il 2030. Tra i materiali più virtuosi, vi sono il vetro e la carta. Merito di questo sistema, è il recupero del 76,6% del vetro (75% è il target 2030) e l’85% di carta e cartone (già raggiunto il target 2050), mentre sul riciclo di altri materiali, tra cui quello della plastica, vengono impegnate 350 imprese. A supporto, Conai e altri dati di sistemi indipendenti di raccolta e riciclo dicono che il riutilizzo degli imballaggi è praticato in tutti i casi in cui vi sia un senso logistico, economico o ambientale e l’Italia è il Paese a maggiore efficienza nel rigenerare nuove materie prime in materiali usati. Se si somma al riciclo anche il recupero energetico, il totale degli imballaggi sottratti alla discarica diventa dell’83,7%, quasi 11 milioni di tonnellate, pari a 7 imballaggi su 10. Una scelta che va supportata e giustificata da dati: il riutilizzo è sostenibile? Siamo solidali con chi afferma che il riutilizzo può essere uno strumento importante ma non l’unico. È strettamente necessario tenere conto delle ripercussioni ambientali ed economiche, della tipologia dei prodotti e della situazione reale in cui si trovano le imprese. Inoltre, le scelte devono essere supportate da valutazioni tecnico scientifiche che consentano a parità di diritti ambientali, di perseguire quei modelli che comportano benefici maggiori sotto il profilo economico e sociale. Sarebbe prima necessario avere risultanze adeguate sul reale rapporto tra impatti ambientali e costi/benefici che derivano da questi sistemi. Qualora dovesse essere favorito il riuso, dove verranno portati tutti gli imballaggi che prima erano virtuosamente destinati al riciclo? Inoltre, meno di un anno fa, il PNRR ha previsto investimenti per 2,1 miliardi di euro per migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma della circular economy. Queste risorse puntano a finanziare progetti per il rafforzamento delle infrastrutture per la raccolta differenziata e l'ammodernamento o lo sviluppo di nuovi impianti di trattamento, colmando il divario tra Nord e Sud del Paese e realizzando progetti flagship altamente innovativi per le filiere strategiche.  Attualmente, il Ministero della transizione ecologica sta chiudendo le graduatorie per l’erogazione dei finanziamenti. Con questa azione afferma che se il modello nazionale basato sulla raccolta differenziata funziona, come quello del riciclo, la normativa comunitaria deve supportarlo e non sostituirlo con uno nuovo dall’efficacia incerta. Fonte: Il Sole 24 Ore – www.conai.org - https://ec.europa.eu
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