Etichetta degli alimenti: è scontro tra Italia e Unione Europea

Etichetta degli alimenti: è scontro tra Italia e Unione Europea
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Quali sono i criteri corretti quando si classificano gli alimenti? Questa domanda non è scontata, soprattutto se si guarda allo scontro aperto tra Italia e UE che riguarda proprio il progetto di etichetta nutrizionale degli alimenti.

Al centro della discussione c’è il Nutriscore, l’etichetta nutrizionale made in France che viene adottata da vari Paesi europei, con lo scopo di aumentare la consapevolezza del consumatore riguardo i cibi consumati.

Che cosa è il Nutriscore?

Quando compriamo un prodotto e leggiamo l’etichetta troviamo indicati valori nutrizionali, calorie per quantità di prodotto e il fabbisogno giornaliero. lnoltre troviamo gli ingredienti e, in alcuni casi, la segnalazione sulla provenienza delle materie prime.

Il Nutriscore è un sistema di etichettatura che riguarda i prodotti alimentari, ed è pensato per semplificare l’identificazione dei valori nutrizionali di un qualsiasi alimento confezionato.

Come funziona il Nutriscore?

Il Nutriscore prevede l’utilizzo di due scale di valore: una cromatica – dal verde al rosso – e l’altra divisa secondo le prime 5 lettere dell’alfabeto, dalla A alla E.

In base a questi elementi si calcola un punteggio derivato dalla valutazione di sette parametri.

Nel dettaglio, un alto contenuto di frutta e verdura, fibre e proteine fa in modo che il prodotto abbia un punteggio più alto. I punteggi più bassi sono riservati ai prodotti alimentari con alto contenuto di energia, zucchero, acidi grassi saturi e sodio.

Quali sono i limiti del Nutriscore secondo l’Italia?

Perché questo sistema non piace all’Italia? In realtà, i nostri esponenti al Parlamento Europeo sono contrari a questo sistema di etichettatura perché, pur segnalando le qualità intrinseche del prodotto, non tiene conto del fabbisogno quotidiano. 

Ciò comporterebbe seri danni per quei prodotti, come ad esempio il Parmigiano Reggiano, che rischierebbero di essere posti su un ranking inferiore rispetto a un barattolo di pasta al sugo confezionata.

Questo sistema creerebbe nel consumatore un’associazione mentale pericolosa, secondo la quale i prodotti contrassegnati come rossi non sono sani, mentre quelli indicati con il verde sono assolutamente salutari.

Qual è la soluzione italiana al problema?

L’Italia appoggia, per l’etichettatura degli alimenti, il sistema Nutrinform Battery. Quest’ultimo è un sistema pensato per dare delle informazioni vere al cittadino, basate cioè sul fabbisogno quotidiano della sostanza e mettendo al bando le demonizzazioni sui singoli elementi nutrizionali.

Se il Nutriscore è appoggiato da diverse catene di distribuzione e multinazionali del settore Food, l’Italia è appoggiata dall’industria alimentare in toto. Il comparto è unito proprio perché un sistema di etichettatura che allarma, ma non educa o non informa, non può rappresentare una via corretta di approccio al problema.

I valori nutrizionali in base al fabbisogno quotidiano sono l’unico parametro da tener presente, oltre al fatto di sensibilizzare il consumatore sul corretto stile di vita alimentare e sulle diete da seguire.

Il Nutriscore, per come è strutturato, potrebbe invece compromettere anche dei capisaldi come la dieta mediterranea, che da secoli rappresenta il sistema alimentare riconosciuto tra quelli più equilibrati.