Tassonomia verde e obblighi contabili: cosa si intende?

Tassonomia verde e obblighi contabili: cosa si intende?
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Tassonomia Unione Europea; dal parlamento arrivano le indicazioni alle imprese per una transizione socialmente sostenibile.

Che cos’è la tassonomia verde?

La tassonomia verde è quell’enorme piano di regole e normative che nel Marzo del 2018 è stato lanciato dall’Unione Europea sotto il nome di: “action plan on sustainable finance”.

In pratica si tratta dell’impegno da parte dell’UE e degli stati membri di ridurre l’impatto ambientale dell’economia del nostro continente.
Il termine “tassonomia” nasce proprio dalla classificazione delle attività economiche che – secondo l’ UE – possono essere definite “ecosostenibili”.

Un vademecum insomma che spieghi in modo chiaro ad imprenditori e politici quali sono le attività economiche sulle quali investire che contribuiscono ad avere un’economia che non sia di impatto negativo sull’ambiente.

La normativa sulla Tassonomia Verde è entrata in vigore il 13 luglio del 2020, attraverso la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea del regolamento 2020/852.
In tale normativa si legge tra le altre cose che ogni attività economica facente parte della classificazione indicata deve rispondere a precisi criteri tecnici grazie ai quali sarà attribuito il bollino di attività sostenibile.

Cosa si intende per tassonomia delle attività sostenibili?

La tassonomia è quindi, una classificazione comune a livello UE delle attività economiche che possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. È concepita come strumento per guidare le scelte di investitori e imprese in vista della transizione verso una crescita economica priva di impatti negativi sull’ambiente e, in particolare, sul clima.

Quali sono gli obiettivi della tassonomia europea?

Le attività commerciali vengono selezionati in base alla possibilità di contribuire a sei obiettivi ambientali identificati dalla Commissione Europea:

  • mitigazione del cambiamento climatico;
  • adattamento al cambiamento climatico;
  • uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
  • transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
  • prevenzione e controllo dell’inquinamento;
  • protezione della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.

Per essere eco-sostenibile, quindi, un’attività deve soddisfare almeno quattro criteri:

  • contribuire positivamente ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali;
  • non produrre impatti negativi su nessun altro obiettivo;
  • essere svolta nel rispetto di garanzie sociali minime (per esempio, quelle previste dalle convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro – OIL);
  • rispettare i criteri tecnici identificati da atti delegati adottati dalla stessa Commissione Europea.

Tassonomia verde europea: scenari futuri

Tutto il progetto pone quindi diverse questioni relativamente alla relazione tra tassonomia ambientale e sociale delle aziende.
La tassonomia sociale mirerà anche a far ottenere vantaggi sociali alle attività facenti parte dell’organizzazione: queste andranno a creare nuovi posti di lavoro con contribuiti di tassazione facilitati.